La moratoria per la vita
Il signor Giuliano Ferrara ha proposto: la moratoria per la vita (una provocazione contro la 194, la legge che regolamenta l'aborto). Anche tra i politici un immediata adesione (favorevole alla moratoria) i soliti volta faccia uno dei quali l'ex sindaco PCI on. Biondi. Arriveranno altre adesioni alla proposta di modifica della 194. Continua il dibattito etico e filosofico sulla vita e la morte, un dibattito doloroso ma importante. Ma come al solito sui temi etici vi siano, stru¬mentalizzazioni ideologiche in entrambi gli schieramenti, ma è altrettanto vero che in Italia, la suddetta legge non è applicata nella sua interezza perché l'art. 1, che prevede attività di sostegno psicologico e sociale alle madri in difficoltà e proposte alternative all'aborto, non viene applicata nella maggior parte dei consultori che si limitano a rilasciare pezzi di carta.
Sì dovrebbe lavorare per creare una rete di solidarietà che non lasci sole le donne che operano una scelta così drastica. Credo si possa fare buona prevenzione all'aborto creando le condizioni, materiali, sociali, culturali e psicologiche per avere voglia di fare i figli con la consapevolezza di poterli crescere al meglio. Le reti sociali di supporto alle donne nel nostro Paese sono molto deboli: mi riferisco ad asili nido, contratti di lavoro poco flessibili, scarsa assistenza statale con strutture per le donne che hanno situazioni critiche e di disagio. Si deve spostare l'attenzione da un confuso attacco alla legge 194 alla creazione di situazioni favorevoli alla famiglia e quindi alla maternità affinché siano le donne a scartare l'ipotesi di avvalersene. L'obiettivo sarebbe azzerare gli abortì, ma lasciare questa legge è un punto fondamentale nella garanzia e nella tutela della donna e della sua salute. L'aborto - per la donna - è, in se stesso, una tragedia. Non hanno certo bisogno queste sventurate, che i ruffiani della chiesa più convenzionale, pongano altre sofferenze morali. I signori che predicano contro la 194 sanno perfettamente che stanno ponendo un falso problema.
Non si tratta di sostenere aborto si, aborto no. La vera questione invece è aborto legale o aborto clandestino - con le mammasantissima (alle quali fu costretta a ricorrere più di una donna) o con medici strapagati che solo i benestanti possono permettersi. Drammi come l'aborto meritano maggiori riflessioni da parte di tutti, serie proposte d'assistenza morale ed economica e non iniziative di mera provocazione. Pertanto questi moralisti da quattro soldi, ma anche le autorità ecclesiastiche, devono imparare a rispettare le donne che affrontano certe situazioni, che non sono embrioni di vita ma vita vera anche se - molto spesso - fatta di disperazione e di solitudine.
Insomma, molti in Italia sono intenzionati a tornare all'aborto clandestino e a espropriare la donna del proprio corpo. È questo in sintesi il progetto lanciato da Ferrara e accolto dall'entusiasmo degli antifemministi e da tutte quelle persone rispettose cattoliche quando la morale religiosa interessa gli altri, pronti a fregarsene quando la morale sfiora le loro vite private, allora (evviva il divorzio) con figli a destra ed a manca. Perché la libertà delle donne da tanto fastidio a preti e bacchettoni? La libertà non è mai piaciuta a chi ha il potere. Dopo l'aborto sarà la volta del divorvzio. Stop alle separazioni. Se il vostro compagno non va dovete tenervelo.
Io propongo allora una bella moratoria sulla raccolta della immondizia. Così quando saremo, tutti sepolti dai nostri rifiuti forse ci renderemo finalmente conto che stiamo vivendo in una società di merda.
Sì dovrebbe lavorare per creare una rete di solidarietà che non lasci sole le donne che operano una scelta così drastica. Credo si possa fare buona prevenzione all'aborto creando le condizioni, materiali, sociali, culturali e psicologiche per avere voglia di fare i figli con la consapevolezza di poterli crescere al meglio. Le reti sociali di supporto alle donne nel nostro Paese sono molto deboli: mi riferisco ad asili nido, contratti di lavoro poco flessibili, scarsa assistenza statale con strutture per le donne che hanno situazioni critiche e di disagio. Si deve spostare l'attenzione da un confuso attacco alla legge 194 alla creazione di situazioni favorevoli alla famiglia e quindi alla maternità affinché siano le donne a scartare l'ipotesi di avvalersene. L'obiettivo sarebbe azzerare gli abortì, ma lasciare questa legge è un punto fondamentale nella garanzia e nella tutela della donna e della sua salute. L'aborto - per la donna - è, in se stesso, una tragedia. Non hanno certo bisogno queste sventurate, che i ruffiani della chiesa più convenzionale, pongano altre sofferenze morali. I signori che predicano contro la 194 sanno perfettamente che stanno ponendo un falso problema.
Non si tratta di sostenere aborto si, aborto no. La vera questione invece è aborto legale o aborto clandestino - con le mammasantissima (alle quali fu costretta a ricorrere più di una donna) o con medici strapagati che solo i benestanti possono permettersi. Drammi come l'aborto meritano maggiori riflessioni da parte di tutti, serie proposte d'assistenza morale ed economica e non iniziative di mera provocazione. Pertanto questi moralisti da quattro soldi, ma anche le autorità ecclesiastiche, devono imparare a rispettare le donne che affrontano certe situazioni, che non sono embrioni di vita ma vita vera anche se - molto spesso - fatta di disperazione e di solitudine.
Insomma, molti in Italia sono intenzionati a tornare all'aborto clandestino e a espropriare la donna del proprio corpo. È questo in sintesi il progetto lanciato da Ferrara e accolto dall'entusiasmo degli antifemministi e da tutte quelle persone rispettose cattoliche quando la morale religiosa interessa gli altri, pronti a fregarsene quando la morale sfiora le loro vite private, allora (evviva il divorzio) con figli a destra ed a manca. Perché la libertà delle donne da tanto fastidio a preti e bacchettoni? La libertà non è mai piaciuta a chi ha il potere. Dopo l'aborto sarà la volta del divorvzio. Stop alle separazioni. Se il vostro compagno non va dovete tenervelo.
Io propongo allora una bella moratoria sulla raccolta della immondizia. Così quando saremo, tutti sepolti dai nostri rifiuti forse ci renderemo finalmente conto che stiamo vivendo in una società di merda.
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