sabato 19 gennaio 2008

Questa sarebbe la democrazia......?

Va bene che nel nostro Stato di diritto la presunzione di innocenza dell'indagato é un caposaldo, il "caso Mastella", tuttavia, presenta elementi di inopportunità che nelle democrazie occidentali sono possibili solo in Italia. Il ministro Guardasigilli, pare sia stato indagato dal pubblico ministero Luigi De Magistris di Catanzaro, successivamente dal pubblico ministero di Potenza Henry John Woodcock, oggi dalla Procura di Santa Maria Capua a Vetere nell’ambito dell'inchiesta sulla presunta rete di affari e potere gestita da esponenti dell'Udeur, insieme a sua moglie - presidente del consiglio regionale campano - agli arresti domiciliari. Insomma, l'Udeur, il partito-famiglia, (voti 476.938 per il senato e voti 534.553 per la camera – perc. 1,4%), è stato praticamente azzerato.

Nonostante tutto questo, e nonostante la sinistra, in passato abbia sempre criticato rivendicando la propria (presunta) diversità morale, il premier Romano Prodi, che sarebbe stato secondo quanto scritto su numerosi quotidiani, a sua volta indagato dal P.M. Luigi De Magistris, di cui lo stesso Mastella aveva chiesto il trasferimento, va in Parlamento, ed esprime a Mastella solidarietà «piena e affettuosa, come politico e come amico» e assume l'interim alla Giustizia quale «segnale di attesa» che il ministro possa riprendere il suo posto. Nel suo discorso alla Camera che è suonato come una dichiarazione di guerra, un atto di accusa contro la magistratura. Uno strappo in sostanza irrimediabile.

Del resto, Mastella è convinto di trovarsi in questa situazione, sotto schiaffo, proprio in virtù del suo ruolo istituzionale. «Da quando faccio il ministro della Giustizia, sono finito sulla graticola. La verità è questa», si è sfogato il ministro con i suoi collaboratori. Quando le voci sul terremoto in arrivo sono circolate in mattinata, Mastella ha cambiato al volo programma: messo da parte il suo discorso sullo stato della giustizia, si è presentato in aula ed ha sferrato un durissimo attacco ai magistrati, anzi alle «frange estremiste», come ha detto lui, protagonisti di un «tiro al bersaglio» nei suoi confronti, «quasi una caccia all'uomo», «una persecuzione». A questo punto la casta ha serrato i ranghi ed ha espresso solidarietà a Mastella, con applausi ripetuti, a scena aperta da parte dell'aula.

Io credo che tutto questo non sia né serio, né degno di una democrazia. Il fatto poi che Mastella si sia scagliato contro la magistratura, e che la maggioranza difenda fino all’ultimo il sistema di potere - Mastella – Bassolino, significa che anche il centrosinistra si è prontamente adeguato ed utilizza lo stesso linguaggio di Silvio Berlusconi, che hanno tanto criticato. Questo comportamento può non avere nulla di penalmente rilevante, ha però molto, anzi moltissimo, di politicamente riprovevole. Un comportamento che ci rende ridicoli agli occhi dell’ Europa intera.

mercoledì 16 gennaio 2008

La moratoria per la vita

Il signor Giuliano Ferrara ha proposto: la moratoria per la vita (una provocazione contro la 194, la legge che regolamenta l'aborto). Anche tra i politici un immediata adesione (favorevole alla moratoria) i soliti volta faccia uno dei quali l'ex sindaco PCI on. Biondi. Arriveranno altre adesioni alla proposta di modifica della 194. Continua il dibattito etico e filosofico sulla vita e la morte, un dibattito doloroso ma importante. Ma come al solito sui temi etici vi siano, stru¬mentalizzazioni ideologiche in entrambi gli schieramenti, ma è altrettanto vero che in Italia, la suddetta legge non è applicata nella sua interezza perché l'art. 1, che prevede attività di sostegno psicologico e sociale alle madri in difficoltà e proposte alternative all'aborto, non viene applicata nella maggior parte dei consultori che si limitano a rilasciare pezzi di carta.
Sì dovrebbe lavorare per creare una rete di solidarietà che non lasci sole le donne che operano una scelta così drastica. Credo si possa fare buona prevenzione all'aborto creando le condizioni, materiali, sociali, culturali e psicologiche per avere voglia di fare i figli con la consapevolezza di poterli crescere al meglio. Le reti sociali di supporto alle donne nel nostro Paese sono molto deboli: mi riferisco ad asili nido, contratti di lavoro poco flessibili, scarsa assistenza statale con strutture per le donne che hanno situazioni critiche e di disagio. Si deve spostare l'attenzione da un confuso attacco alla legge 194 alla creazione di situazioni favorevoli alla famiglia e quindi alla maternità affinché siano le donne a scartare l'ipotesi di avvalersene. L'obiettivo sarebbe azzerare gli abortì, ma lasciare questa legge è un punto fondamentale nella garanzia e nella tutela della donna e della sua salute. L'aborto - per la donna - è, in se stesso, una tragedia. Non hanno certo bisogno queste sventurate, che i ruffiani della chiesa più convenzionale, pongano altre sofferenze morali. I signori che predicano contro la 194 sanno perfettamente che stanno ponendo un falso problema.
Non si tratta di sostenere aborto si, aborto no. La vera questione invece è aborto legale o aborto clandestino - con le mammasantissima (alle quali fu costretta a ricorrere più di una donna) o con medici strapagati che solo i benestanti possono permettersi. Drammi come l'aborto meritano maggiori riflessioni da parte di tutti, serie proposte d'assistenza morale ed economica e non iniziative di mera provocazione. Pertanto questi moralisti da quattro soldi, ma anche le autorità ecclesiastiche, devono imparare a rispettare le donne che affrontano certe situazioni, che non sono embrioni di vita ma vita vera anche se - molto spesso - fatta di disperazione e di solitudine.
Insomma, molti in Italia sono intenzionati a tornare all'aborto clandestino e a espropriare la donna del proprio corpo. È questo in sintesi il progetto lanciato da Ferrara e accolto dall'entusiasmo degli antifemministi e da tutte quelle persone rispettose cattoliche quando la morale religiosa interessa gli altri, pronti a fregarsene quando la morale sfiora le loro vite private, allora (evviva il divorzio) con figli a destra ed a manca. Perché la libertà delle donne da tanto fastidio a preti e bacchettoni? La libertà non è mai piaciuta a chi ha il potere. Dopo l'aborto sarà la volta del divorvzio. Stop alle separazioni. Se il vostro compagno non va dovete tenervelo.
Io propongo allora una bella moratoria sulla raccolta della immondizia. Così quando saremo, tutti sepolti dai nostri rifiuti forse ci renderemo finalmente conto che stiamo vivendo in una società di merda.

domenica 13 gennaio 2008

Un sorriso lungo un anno

Comicomix vara una nuova iniziativa per sostenere la Lotta al Neuroblastoma (un tumore dell'infanzia che rappresenta la prima causa di morte in età pediatrica). L'iniziativa si chiama Un sorriso lungo un anno, ed è rivolta a tutti i bloggers e in generale agli amici del web.

L'inizativa è semplice.

Chiunque lo desideri, nel corso del 2008 può fare un post dedicato al tema del sorriso. Il sorriso come forma di relazione, verso gli altri, verso chi si ama, o semplicemente verso il prossimo. Non il sorriso da cartolina, quello falso o di cortesia. Il sorriso che è sostenere senza odio le proprie idee, ma con la disponibilità ad ascoltare (e, se possibile) capire le ragioni degli altri. Prendendo spunto da una vostra vicenda personale, un fatto di cronaca, di politica, di quello che volete.

Aderire è facile.

Basta scrivere il post, segnalarcelo a questa mail, e Comicomix lo aggiungerà alla lista, indicando il nome del Blog, e il link al post. Nel post basta semplicemente specificare che si aderisce a questa iniziativa, che vuole sostenere la lotta al Neuroblastoma, il tumore dell'infanzia che rappresenta la prima causa di morte in età prescolare.

Tu non dovrai fare altro!

Per ogni post segnalato, Comicomix donerà 2 euro alla Fondazione per la lotta al neuroblastoma.

Comicomix pubblicherà tutti i post che verranno segnalati. Alla fine dell’anno, invierà una donazione di importo equivalente al numero di post. Non ti va di fare un post? Aiutali a far conoscere l'iniziativa, inserendo un banner che linka alla loro , che altro non è che il disegno riportato sopra.

AIUTARLI E' UN NOSTRO DOVERE,
FACCIAMO IN MODO CHE I LORO SORRISI ILLUMININO IL MONDO.

Finalmente!!!!

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Protocollo d’intesa
n
asce la banca dati contro la pedofilia

L’Italia presto avrà una banca dati in cui confluiranno tutte le informazioni sul fenomeno della pedofilia nel nostro territorio. I protocolli d’intesa per la creazione di questo nuovo strumento sono stati firmati ieri dai Ministri per la Famiglia, dell’Interno, della Giustizia e per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione.

Fonte
Protocollo d’Intesa

Quindi significa che in data 21 dicembre 2007 i Ministri:

On. Rosy Bindi, On. Giuliano Amato, On. Luigi Nicolais

Hanno preso “la giusta posizione” contro questo cancro sociale…Questo Comitato chiede ai Signori Ministri, di integrare il Protocollo con:

1. L’inserimento delle foto dei pedofili che dovranno essere a disposizione dei cittadini che motivando la richiesta, potranno avere libero accesso alla banca dati.

2. Di informare gli abitanti della zona in cui risiede un pedofilo (anche al momento del rilascio) con uno “Stato di Allerta”, per potersi difendere.

3. Di inserire obbligatoriamente per coloro che affittano appartamenti, camere e quant’altro una certificazione rilasciata dalla Questura (o ufficio preposto) dove risulti se il richiedente abbia o meno precedenti pedofili. In caso positivo, vi deve essere TASSATIVAMENTE l’informazione “al vicinato”.

4. Di inserire obbligatoriamente per coloro che “fanno richiesta di lavoro” a contatto con l’infanzia , una certificazione rilasciata dalla questura (o ufficio preposto) dove si dichiari che il soggetto richiedente: NON ABBIA MAI AVUTO PRECEDENTI NELL’AMBITO PEDOFILO, in caso contrario di INIBIRNE TASSATIVAMENTE l’assunzione, pena da parte di coloro che li assumono il Concorso in reato.

5. Di contemplare nella legge: Misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità, ANCHE LA FIGURA DEL PEDOFILO.

6. Di inserire nella banca dati anche le persone della Chiesa (Preti e Suore).

7. Di attivarsi perchè questa banca dati diventi A CARATTERE EUROPEO, dove ogni Stato membro abbia la stessa banca dati IN RETE con tutti gli Stati.

    Pretendiamo oltre “che tener visionato” il fenomeno
    ANCHE di poterci difendere !
    Scriviamo tutti assieme ai Ministri:
    Se non utlizzi outlook questi gli indirizzi a cui mandare una mail: info@scelgorosy.it, bindi_r@camera.it, amato_gln@camera.it, redazioneweb@funzionepubblica.it, info@troviamoibambini.it
    Diffondete a tappeto !
    Chiediamo a TUTTA LA STAMPA ITALIANA di lottare con noi, nel diffondere questa richiesta !
    Tutti assieme per i nostri bambini.
    Grazie.
    IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI
    www.troviamoibambini.it